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Riflessioni del Sindaco per i 100 anni dalla nascita di Don Zelio

sindaco_Franco_Capocchi

“100 anni di Don Zelio… che bellezza.”

Data di Pubblicazione

17 novembre 2025

Tipologia

News

Descrizione estesa

Di Franco Capocchi, Sindaco di Franco Capocchi

"Oggi celebriamo un anniversario che non è soltanto una data: è un pezzo vivo della storia della
nostra comunità. Sono passati cento anni dalla nascita di Don Zelio, eppure la sua presenza è ancora
qui, forte, limpida, più viva che mai. Piancastagnaio è una comunità plasmata dal suo esempio e
dalla sua instancabile dedizione.


Don Zelio è stato un parroco unico, immerso dalla testa ai piedi nella sua gente. Con noi ha
condiviso tutto: le gioie e i dolori, lo sviluppo e le crisi, la rinascita economica e le fatiche
quotidiane. Il suo amore per il prossimo e il suo impegno per i più fragili erano assoluti. Era un
uomo dal carattere forte, a tratti spigoloso, ma profondamente deciso.

E proprio questa sua forza gli ha permesso di raggiungere traguardi che sembravano impossibili.
Quando il paese attraversava una crisi economica profonda, Don Zelio non si è arreso. Partì per
Firenze, spinto dall’urgenza di dare una speranza alla sua comunità. Da quel viaggio tornò con un
imprenditore straordinario, Adone Arnetoli: da quell’incontro nacque il grande sogno della
Pelletteria Pianese, che ha dato lavoro e futuro a tante famiglie.


E il nostro grazie, oggi, va anche al grande Adone: senza di lui, molte pagine della nostra storia non
sarebbero state scritte. E io, come tanti, mi chiedo: dove si è mai visto un parroco partire alla ricerca di imprenditori per creare l’economia del proprio paese? Si è sostituito alle istituzioni, al sindaco, ai sindacati, a tutti.
Non era il suo ruolo, ma lui se l’è preso. E questo, ai miei occhi, lo rende davvero unico. Mio babbo, pur essendo cattolico, non era certo un frequentatore assiduo della parrocchia. Eppure lui, come la stragrande maggioranza dei nostri minatori, vedeva in Don Zelio una figura superiore: un amico, una spalla sempre presente, uno di loro. E allora mi chiedo: esistono ancora preti — o persone — così? Non lo so. So solo che Don Zelio è esistito.

E forse l’opera più rappresentativa della sua anima è la Casa della Resurrezione: un luogo nato dal
nulla, costruito solo con la forza della fede e della volontà, per accogliere chiunque avesse bisogno.
Un simbolo concreto del suo impegno verso gli ultimi, verso chi nella vita si era trovato in
ginocchio.
Io non sono uno storico, ma l’ho conosciuto e ho ascoltato per anni i racconti di chi gli è stato
vicino. E con sincerità credo che Don Zelio sia una delle figure più importanti che la nostra
comunità abbia avuto nell’ultimo secolo. Forse esagero, ma sono certo che il suo esempio rimarrà
per sempre un monito e un faro per Piancastagnaio.


Sabato 15 novembre, a teatro, si è svolto un recital speciale, organizzato da coloro che fin da
bambini sono cresciuti accanto a lui. Perché erano soprattutto i giovani quelli che Don Zelio
cercava: voleva dialogo, voleva relazione, voleva futuro. È stata una serata allegra e commovente,
guidata da un magnifico Elvio Fe, che ha saputo incarnare tutti quei ragazzi che lo hanno
frequentato, seguito e amato.


Elvio, insieme alla Pro Loco, al complesso Valletta Sound e a tantissimi altri amici e volontari, con
la loro interpretazione, e Don Carlo Prezzolini con un discorso toccante, ci hanno donato un ricordo
unico: un ritratto fedele non solo di Don Zelio, ma della storia stessa di Piancastagnaio negli ultimi
cento anni.
Perché, in fondo, se Piancastagnaio è ciò che è oggi, lo dobbiamo anche a lui.

A Don Zelio.
Alla sua visione, al suo coraggio, alla sua grande umanità".

Ultima modifica: lunedì, 17 novembre 2025

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